Riccardo Olivieri, nato a Sanremo nel 1969, dopo l’Università ha lavorato tre anni in Piemonte, poi ha vissuto in Lussemburgo e in America Latina dai 26 ai 30 anni. E’ rientrato a Torino nel 2000, dove vive e lavora come ricercatore di marketing. Nel 2001 ha vinto il Premio “Dario Bellezza” e ha pubblicato la raccolta di poesie Diario di Knokke, segnalata al Premio Montale 2002. Nel 2006 Passigli ha pubblicato Il risultato d’azienda (pref. Stefano Verdino) recensito sulla “Italian Poetry Review”, Columbia University, da M. Zola. Nel 2008 Raffaelli ha pubblicato Il disgelo (segnalato al Premio Pascoli 2009). Nel 2012 Passigli ha pubblicato Difesa dei sensibili (Pref. D.Rondoni, nota M. Morasso). Nel 2013 vince il Premio Lerici Pea - Sezione Poesia Inedita. Nel 2014 l’Università di Bologna include Olivieri nell’“Atlante dei poeti italiani” (sito web - Dipartimento di Italianistica). Alcune poesie sono apparse nel 2016 su “Punto - Almanacco della poesia italiana” e su “Il fiore della poesia italiana” (entrambe da puntoacapo editrice). Nel 2016 vince il “Premio Città di Moncalieri” per la poesia inedita, ed è selezionato al “Premio Città di Como” per la poesia inedita. “ A quale ritmo, per quale regnante” è il libro uscito a luglio 2017 per Passigli (Presentaz. G. Conte) finalista al Premio Firenze 2017 e vincitore del Premio Pavese 2018 per la poesia edita
io non sono stato
il bambino in bici con la guida del padre
a indicargli - a dirgli con voce calma
reste à droite, continua così, prosegui…
No, non ho visto
paesi nuovi con una voce alle spalle
ma dentro - e assomigliava a una lama,
alla mia, a quella
di mia madre sola.
S.ta Cristina d’Aro – 8/2010
Da “Difesa dei sensibili” Passigli 2012
Per fortuna che vi amo, delicata
mia estensione a l’universo,
vi amo - in questa maestosa stanza al freddo;
vi amo al telefono con le sterpaglie umane,
vi amo mentre stringo i pugni,
nella (mai) sacra prosecuzione
della prosa,
vi amo nella costruzione della casa,
mentre non metto i fiori ai morti,
nella volontà sicura che Roberta
lo vede;
vi amo se ho un biglietto di treno in tasca,
a quarant’anni riscrivendo il curriculum vi amo
- voi - netta consapevolezza del mio sguardo.
Da “Difesa dei sensibili” Passigli 2012
per Alberto, appena arrivato
e Roberta, appena andata
Adesso è un rendere degrado
al tocco delle note
d’ogni giorno,
al muso di mio figlio
luminoso,
al tuo non esserci;
questo mancarmi è
il venticinque dicembre,
fa disastri innalza
claustri di veleno
nel dolore del petto,
è quella voce da ottocento chilometri a carezza,
l’amore a mia via,
quel Chicco che ora dico a lui
(spero e sento la tua voce in me
- ed eri lì anche ieri,
alla sua prima recita d’asilo,
mentre allargare lo sguardo
su loro tutti insieme
dava cielo
…)
Da “Difesa dei sensibili” Passigli 2012
per Alberto, appena arrivato
e Roberta, appena andata
Ciao papà!
Amore mio,
che vuoi che siano le più cruente battaglie,
uomini trafitti dall’assenza dell’amore
schiumanti rabbia odio (quell’assenza)
sul lavoro,
che vuoi che sia ogni primo quotidiano dolore,
davanti a quel saluto,
quadrato da un oblò
d’ascensore,
poi ripetuto
così vicino al vetro la tua mano
mentre scendo.
Da “Difesa dei sensibili” Passigli 2012
per Alberto, appena arrivato
e Roberta, appena andata