Vito M. Bonito (1963), vive a Bologna. Ha pubblicato luce eterna (Galerie Bordas Venezia, 2012), Fioritura del sangue (Perrone, 2010), Sidereus Nuncius (Grafiche Fioroni, 2009), La vita inferiore (Donzelli, 2004), Campo degli orfani (Book, 2000), A distanza di neve (Book, 1997). E' presente in Parola Plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli (Sossella, 2005) e in Poesiacontemporanea. Quinto quaderno italiano, a cura di Franco Buffoni (Crocetti, 1996). In ambito critico sono usciti i volumi Le parole e le ore. Gli orologi barocchi: antologia poetica del Seicento (Sellerio,1996); L'occhio del tempo. L'orologio barocco tra letteratura, scienza ed emblematica (Clueb, 1995); Il gelo e lo sguardo. La poesia di Cosimo Ortesta e Valerio Magrelli (Clueb, 1996); Il canto della crisalide. Poesia e orfanità (Clueb, 1999); Pascoli, (Liguori, 2007). E' tra gli autori dell'antologia Poesia del Novecento italiano (vol.II), a cura di N. Lorenzini (Carocci, 2002). Ha curato, con altri, i volumi Età dell'inumano (Carocci, 2005) e Finisterrae. Scritture dal confine (Carocci, 2007). Ha scritto inoltre saggi su Montale, Emilio Villa, Beckett, Artaud, la Socìetas Raffaello Sanzio, De Signoribus, Aristakisjan. Fa parte della redazione di «Versodove», rivista di letteratura.
"Lascio tutto così -
al tuo ritorno potrai
vedere prenderti cura
della casa
Fa' piano e scusa
se non ho disseppellito
carte documenti
un po' di gioia
e messo in ordine
i vestiti
I passi te li lascio
in cucina e in corridoio
la luce non la spengo -
lo so che hai paura"
Così difficile ungerti di mie carezze
ora che non le vuoi
*
Credere che torni, questo è giocare
*
La luce è senza misericordia
i nostri denti bianchissimi
lascia che io sieda
ne la tua terra inesistente
qui è perfetta
l'obbedienza
*
«la nostalgia di te
mi ha tolto la vita
dolcissima»
*
io sono la rosa che prega senza respiro
il mio sudore è neve infinita
sono il bambino in fiamme
che porta i fiori
sono le mani in fiamme
sono i fiori
nel fuoco impazziti
*
mai stata neve
mai
stato vento -
alla fine non c'è
mai stato niente
l'aria è pronta
tocca la luce - entra
guarda - perché è finita
tocca la luce
annusa la luce
come un cane illuminato
vede a la sua morte
il creato
*
Angelo dei crampi
angelo de le mani
tu che non perdoni
nostro essere umani
tu che non parli
ma solo ferire ci doni
morire
in questa luce sgomento
scendi colpisci
dammi la morte
dammi la morte
fai me fiorire
come fiore si sente
fiorire in suo fiore
e si prega e unge
nel suo non sapere
nel suo non sapere più
perchè cadere infinita svanire
come bestia sotto stelle di sangue
si lascia nel grido soffiare
si lascia la mente soffrire
per non sapere
per non sapere più
quale grazia cercare
quale luce
tremare
*
Perché non so morire
perché non so morire
chiedo perdono
perché non so morire
perché non so dire
perché non so morire
Come hai voluto
è niente
essere qui è capitato
essere qui sangue versato
in ginocchio
nel buio
dove mai ogni stella
da bambina
seduta nel sangue
volevo sapere
cosa resta dei morti
ai cuori ardenti
dei bambini che uccido
ora chiedo
cosa resta di me
che cosa non torna
mai più
*
la mia infanzia fu triste
come un sudario
allora mi sposerà per avere
molti bambini
vedi quella foto? E' iddio
quando sono morta
*
non ho mai dato un bacio
ho nove anni
domani mi bruciano
viva