Simone di Biasio

Simone di Biasio è nato a Fondi, in provincia di Latina, nel 1988. È giornalista pubblicista e laureato in Comunicazione a “La Sapienza” di Roma. Ha esordito con la pubblicazione di Assenti ingiustificati (Edilet, 2013; prefazione di Claudio Damiani), insignito del Premio “I Tredici” del Centro di Poesia di Roma e del XXX Premio Alfonso Gatto per l’opera prima. Si occupa dell’ufficio stampa della rivista di poesia online Atelier. È socio fondatore e Presidente dell’associazione culturale Libero de Libero che ha ideato il Festival di poesia contemporanea verso Libero.

Foto di Davide Naldi

La traduttrice

 

Korinne
è traduttrice dal Parkinson
in rumeno e poi italiano,
tutte lingue del suo sacco.

Nonna Francesca
invece è tutto un terremoto,
fa tremare i piatti, le voci,
il borgo arroccato di Sperlonga
che le assomiglia, sempre in equilibrio
tra un vociare e il divano.
Ha avuto un ictus che poteva uccidere
ma lei non lo ha detto a nessuno
- non ha potuto –
in silenzio gli ha aperto la porta
e il postino dovrà ritornare.

Nonna Francesca
è una conchiglia a pancia in giù,
tutti la accostano all’orecchio
per sentire il fragore di una vita
e se la vedi da un altro angolo
è pure a righe e colorata
come la vestaglia da notte.
Anche lei ha un contratto a tempo,
sarà licenziata molleggiando
e farfugliando i migliori giorni di sole.

Korinne
è la sua traduttrice dal Parkinson
in rumeno e poi italiano
e ha imparato due nuove lingue:
il dialetto e il sottovoce,
impronte foniche della nostra sorte.


da Assenti ingiustificati (Edilet, 2013)

La ricompensa dell’armadio

 

Appare una perfetta ricompensa
il lavoro speso assieme:
un intero pomeriggio con mio padre
a montare l’armadio grande,
quello della stanza del sonno.

Appare una perfetta ricompensa
la gioia di puntellare assieme
i chiodi come idee,
di martellare forte a fissare i concetti;
dentro l’armadio ci appenderemo i ricordi,
vestiremo a festa
durante le lunghissime memorie familiari.

Intanto appare una perfetta ricompensa
aver imparato come far scorrere le ante:
vanno fissate salde come l’amore,
larghe abbastanza per respirare,
ma prima a cercare le viti
perché si avvita - a vita
come a cercare ognuno il proprio corridoio
penetrando i trucioli del tempo.
L’armadio è pronto,
va sollevato, messo in piedi:
ci vuole forza,
non basta un padre
né un figlio,
va alzato insieme
quasi accarezzandolo.


da Assenti ingiustificati (Edilet, 2013)

Assenti ingiustificati


Adesso sono tutti bravi,
sono bravi tutti
con la bacchetta
a spiegare i condizionali
i periodi ipotetici di morte
le teorie, che sono regola.

Ma gli uomini non sono bravi,
non sono affatto bravi,
sono eterni ripetenti.
Bisognerebbe bocciarli tutti alle elementari,
bocciarli tutti nelle cose elementari
le medie le potranno pure passare,
per non parlare delle superiori
delle cose superiori,
nessuno dovrebbe essere laureato
neppure gli dei lo erano
(non ricordo che Zeus
avesse discusso una tesi in cosmologia)
qua l’unica pluridecorata è la natura
che impartisce lezioni
a scolari distratti
e assenti ingiustificati.


da Assenti ingiustificati (Edilet, 2013)

(ripara ancora le suole delle scarpe)

 

ripara ancora le suole delle scarpe
con le mani drogate come piante dei piedi
mi disse di averlo imparato in Australia
molto prima di una lingua ricordata a tratti
di quell'idioma inventato dei migranti
finalmente tornò col curriculum in formato persona,
un master in gestione delle camminate

non mi ha mai insegnato a farlo
però osservavo quella precisione dei chiodi
respiravo lo stordente odore di colla
l'accensione di quella macchina scimmia
capivo che l’arte è raschiare i fondi
perchè il suolo riconosce i graffi e
solo così non fa scivolare
solo così non fa scivolare vite appena calzate


da Ritratti (inediti)

(il dolore dei cancelli)

 

il dolore dei cancelli alle aperture della sera
con l’attesa sagomata nelle serrature
che parlano quando si assentano le chiavi
che si svegliano di colpo allo scatto elettrico

il dolore dei cancelli alle aperture della sera
non si lenisce mai durante il giorno
nelle ore dell’arsura ad aspettare la mano dei padri

e il dolore delle sere all’apertura dei cancelli
come i due gatti che fanno l’amore in bilico urlando
come l’accoglienza offerta esatta dalle raccolte differenziate
come le ultime biciclette stanche che rincasano
assieme a tutta la luce che abbiamo spento


da Ritratti (inediti)

(venite a vedere)

 

Venite a vedere dove riluceva il Colosseo
da quassù ammirate le rovine ibernate
di quello che fu il grandissimo impero
di quello che furono i grandissimi uomini
alla vostra destra il traffico del grande rapporto oculare
a sinistra gli uomini uccello camminano in aria

sapete, un tempo quell’arena ospitava sanguinolenti
scontri tra fiere e fieri combattenti
oggi fieramente ci pisciano sopra
e i cani si spulciano stursciando alle colonne
mentre i volatili non volano più
twittano: «@dio, è #inutile, gli uomini ci superano»
gli uomini cadono e ci riprovano
e i volatili zampettano a terra stando bene attenti
ad evitare escrementi come proiettili dall’alto

osservate per l’ultima volta la volta
la copertura celeste abusiva,
adesso scendiamo su questo pianeta serra:
amatevi come fareste in un’apocalisse.


da Poesie dal 3000 (inediti)