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L'Università di Bologna per Mehdi Zare Ashkzari e per la difesa dei diritti umani in Iran

Il Rettore Giovanni Molari: "Abbiamo accolto con sgomento, dolore e indignazione la notizia della morte di Mehdi Zare Ashkzari. Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia e la nostra solidarietà a tutte le iraniane e a tutti gli iraniani che, anche nelle Università, stanno lottando e soffrendo per i valori che ci sono più cari"

"Abbiamo accolto con sgomento, dolore e indignazione la notizia della morte di Mehdi Zare Ashkzari. Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia e la nostra solidarietà a tutte le iraniane e a tutti gli iraniani che, anche nelle Università, stanno lottando e soffrendo per i valori che ci sono più cari". Così ha dichiarato il Magnifico Rettore, Prof. Giovanni Molari, il giorno 1 gennaio 2023, quando Amnesty International ha diffuso la notizia della morte di un ex studente dell’Università di Bologna in seguito alla prigionia e alla tortura che gli sono state inflitte in Iran.


Mehdi Zare Ashkzari è stato uno studente dell'Università di Bologna, iscritto al Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Farmacia, a partire dal 2015/2016 e fino all'autunno del 2017, quando i suoi studi si sono interrotti. È stato parte, a Bologna, della grande comunità studentesca iraniana dell'Alma Mater, che è una tra le più numerose d'Italia, con oltre 750 iscritti fra corsi di laurea e di laurea magistrale, master e dottorati.

"È significativo - ha aggiunto il Rettore il 2 gennaio incontrando la stampa a Palazzo Poggi - che fra i primi a rilanciare questa terribile notizia sia stato il nostro Patrick Zaki, che lotta non solo per i propri diritti, ma per quelli di tutti. L’impegno dell’Alma Mater per i diritti umani e civili è iscritto nel nostro Statuto, che così recita: 'valore preminente di riferimento per tutta la comunità è il rispetto dei diritti fondamentali della persona, che l’Ateneo si impegna a promuovere e a tutelare in ogni circostanza'".

Già lo scorso ottobre, l'Università di Bologna, insieme a tutta la CRUI, si è unità all'appello che la sezione italiana di Scholars at Risk (SAR-Italy) ha rivolto al governo iraniano affinché cessino gli attacchi ai manifestanti e si cerchino strade pacifiche per rispondere alle loro legittime richieste e far luce sulla morte di Mahsa Amini. Il documento pubblico sottolinea la ferma condanna della comunità accademica internazionale per le violazioni dei diritti umani degli studenti e del personale delle università, degli istituti di istruzione superiore e delle scuole secondarie iraniane.


L'Ateneo ha già avviato e avvierà nei prossimi mesi iniziative volte a tenere alta l'attenzione sulla situazione iraniana e a esprimere la vicinanza di tutta l'Alma Mater a chi sta lottando e soffrendo per la libertà.