Il Centro per la tutela del Patrimonio Culturale in Armenia genera frutti: risultati e attività del progetto Rochemp

Si conclude il progetto “ROCHEMP – ARMENIA: Creazione di un Centro regionale per la gestione, conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale”, che in un anno e mezzo ha saputo realizzare una consolidata rete di rapporti e una condivisione di esperienze tra Italia e Armenia.

Nonostante le gravi e imprevedibili difficoltà incontrate in questi anni, dalla pandemia alla guerra del Nagorno-Karabakh, il progetto Rochemp ha posto le basi per un Centro di Competenze che prevedeva il trasferimento di conoscenze specifiche per la cura di tutto il patrimonio culturale, in ogni sua forma, e che fosse un punto di riferimento per le Autorità e gli studiosi in loco. Il progetto è stato implementato dall’Università di Bologna e dal Ministero dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica di Armenia, insieme al fondamentale supporto dell’AICS - l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Sono stati coinvolti docenti e ricercatori del Dipartimento di Beni Culturali, con funzioni di coordinamento, del Dipartimento di Architettura, di Storia Culture Civiltà e del Centro di Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna, in un proficuo e costruttivo scambio culturale con professionisti e operatori locali e internazionali. 

Inaugurato a fine luglio 2018 in occasione della visita di Stato del Presidente Sergio Mattarella, la prima di un presidente della Repubblica italiana in Armenia, il Centro Rochemp ha sviluppato numerose attività che concretizzano gli obiettivi prefissati dal progetto. In primis, ha sviluppato cinque corsi di formazione online nel campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali, erogati dall’Università di Bologna, di cui uno in collaborazione con lo Smithsonian Institution e ICOM Armenia. Ha poi implementato attività di divulgazione nell’ambito dei beni culturali, tra cui una conferenza internazionale e due tavole rotonde a Yerevan, nonché diversi Webinar con centinaia di partecipanti da tutto il mondo – armeni, europei, indiani e palestinesi. Infine, il Centro ha svolto attività di consulenza a livello di progettualità e regolamentazione, con l’elaborazione di indicazioni per migliorare la qualità dei progetti nel campo dei beni culturali e la proposizione di un elenco-prezzi per le attività di restauro.

La squadra italiana e il personale armeno reclutato per la gestione del Centro Regionale hanno interagito in maniera costruttiva, anche di fronte a scelte concrete dovute agli imprevisti riscontrati. Si è infatti cercato di compensare l’impossibilità nel realizzare le esercitazioni pratiche sul campo insistendo sugli aspetti progettuali o relativi all’utilizzazione della strumentistica necessaria per la realizzazione degli interventi di restauro.

Il progetto si interrompe mentre sono ancora in corso le attività di studio e progettazione per il restauro della basilica di Ererouyk, un monumento di straordinaria importanza storica e architettonica, per il quale era stata pianificata la realizzazione di un cantiere-scuola; ma soprattutto si sospende in un momento in cui il patrimonio storico e architettonico degli Armeni, a seguito del conflitto del Nagorno-Karabakh, ha subito ingenti danni ed è sottoposto a gravi rischi, per scongiurare i quali l’intera comunità internazionale è chiamata in causa. È quindi forte per entrambi i Paesi il desiderio che questa esperienza possa continuare.