L'Università di Bologna offre borse di studio interamente finanziate per cinque studenti rifugiati dall'Etiopia - un progetto collaborativo di 10 partner

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Articolo di Berhanu Chekole

Sono stati preselezionati tredici studenti rifugiati che si sono laureati in diverse università etiopi e che ora concorreranno per ottenere una delle 5 borse di studio offerte dall'Università di Bologna per continuare gli studi in Italia. È questo l'obiettivo del progetto UNI-CO-RE - University corridors for refugees - recentemente avviato dall'Università di Bologna in collaborazione con diversi partner italiani, tra cui la  United Nations Higher Commission for Refugees, l'Arcidiocesi Cattolica di Bologna, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l'Agenzia Regionale per l'Istruzione Superiore, tre associazioni (Caritas Italiana, Gandhi Charity, Next Generation Italy) e due partner privati (FederManager e Manageritalia).

Uno dei candidati che è stato preselezionato per questo progetto ha raccontato per la comunità dell'Università di Addis Abeba University radio F.M 99.4: "Il progetto è molto speciale, non ho mai trovato un progetto di questo tipo in vita mia, immaginate che tutte le spese siano coperte, si parte in aereo e si entra in una delle migliori università e poi ci sono opportunità di lavoro. Davvero è un grande regalo per noi e per il nostro Paese perché sulla base del nostro network che creiamo in Italia ci possono essere possibilità che le aziende investano nel mio Paese in futuro. In questo modo si possono creare molte opportunità di lavoro".

Un altro studente ha commentato: "Siamo davvero fortunati per questa opportunità. Il progetto è una grande speranza per i rifugiati in Etiopia. Molti giovani hanno perso la vita nel deserto del Sahara e nel Mediterraneo ma ora grazie a questo progetto e al fondatore di questa idea e a tutti coloro che la sostengono, tutti i rifugiati che hanno studiato e stanno studiando in Etiopia hanno la speranza di aderire al progetto e potrebbero preferire di non andare così male. Ho un piano nel mio paese, quindi devo sfruttare questa opportunità con l'università italiana e le aziende italiane. Credo che le aziende italiane potrebbero investire nel mio Paese perché il sogno diventi realtà".

Andrea Molza - ha detto il presidente del comitato di valutazione -: "Sono qui come Presidente di Federmanager Bologna/Ravenna, l'associazione italiana dei dirigenti industriali. Il motivo per cui siamo qui con la dott.ssa Stefania Varani dell'Università di Bologna è perché abbiamo un interesse comune a costruire un ponte tra le competenze qui in Etiopia e le competenze in Italia. Il programma UNI-CO-RE darà l'opportunità a cinque studenti rifugiati in Etiopia di continuare con un corso di laurea di secondo ciclo in Italia. Questa potrebbe essere una buona opportunità per creare un legame con le piccole e medie imprese italiane (PMI), perché queste PMI vorrebbero essere più presenti all'estero. Si creerà così la possibilità per queste aziende italiane di incontrare laureati provenienti da altri paesi come Etiopia, Eritrea e Somalia, specializzati in ingegneria ed economia ad esempio, ma anche in altri campi. Questo sarebbe un buon collegamento per la futura opportunità di business per le aziende in quanto gli studenti che vengono a studiare in Italia impareranno la lingua e si formeranno in aziende italiane per alcuni anni. In seguito potranno tornare nel loro Paese per creare opportunità di lavoro per il loro Paese ed essere un ponte per le aziende italiane".