Durante il Master in Editoria cartacea e digitale abbiamo pensato ad un’inchiesta a tutto campo sulla scrittura di oggi che ha coinvolto autori di punta della letteratura contemporanea, amati dalla critica e dai lettori. L’ indagine fatta dagli studenti che hanno curato il libro – risultato dalla ricerca – è partita da dieci domande poste a ventidue scrittrici e scrittori, indagando le loro abitudini, a partire dai metodi e dai tempi del loro lavoro, gli spazi in cui scrivono, fino agli strumenti e gli oggetti presenti sulle loro scrivanie, ma anche l'intenso lavoro di revisione ed editing sui loro testi. È stato anche un modo per testimoniare la vicinanza ad un compagno assente: Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna, attivista in favore dei diritti umani, arrestato il 7 febbraio 2020 al Cairo. Alla campagna di Amnesty International è andato il ricavato di questo libro.
I miei temi di ricerca riguardano da sempre la scrittura letteraria e in particolare il rapporto tra l'autore e il proprio testo: le correzioni, le varianti e lo studio dei manoscritti moderni, intesi come mappe del pensiero creativo, carte geografiche in cui decifrare i percorsi della scrittura. In questa prospettiva, aperta anche alle edizioni digitali - con progetti che ho sviluppato nel centro DhArc dell'Università di Bologna, come Philoeditor - ho studiato le opere di Leopardi, Manzoni, Gadda, Savinio, Bassani. Curo il portale Filologiadautore.it, che in dieci anni ha avuto più di 800.000 visite, segno di un interesse crescente verso le carte manoscritte, proprio nel momento in cui stiamo cambiando il nostro rapporto con la scrittura.
In un’epoca che ha visto la pandemia isolarci in casa e costringerci a relazioni distanziate e frammentarie, abbiamo utilizzato la potenza della scrittura, dell’indagine e del confronto per superare l’isolamento. La scrittura cura perché la parola è curativa o può esserlo quando diventa testimone di verità.
Professoressa ordinaria
Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica