Unibo for Refugees. L'Università di Bologna sostiene il diritto allo studio

CORRIDOI UMANITARI

Nel dicembre 2015, il Senato Accademico dell’Università di Bologna, accogliendo l’invito della Commissione Europea a sviluppare forme di integrazione per gli studenti costretti a interrompere il proprio percorso formativo perché perseguitati o in fuga da zone di guerra, ha approvato una misura che permette agli studenti richiedenti protezione internazionale di iscriversi all’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, usufruendo dell’esonero totale dei contributi.

A partire dall’anno accademico 2015/2016, quindi, non più solo gli studenti con un permesso di soggiorno per “Asilo Politico” o “Asilo Umanitario”, ma anche quelli in possesso di un permesso per “Attesa Asilo Politico” o per analoghe finalità, hanno la possibilità di iscriversi all’Università di Bologna. Per gli studenti che hanno ottenuto protezione internazionale o umanitaria e che si immatricolano all’Università di Bologna sono state istituite inoltre cinque borse di studio del valore di 8.000 euro.

Le undici Scuole dell’Ateneo lavorano costantemente per facilitare l’accesso degli studenti richiedenti asilo alle attività formative dell’Università, mentre l’International Desk dell’Area Relazioni Internazionali organizza attività di orientamento. Gli studenti richiedenti asilo possono inoltre iscriversi gratuitamente ai corsi di italiano del Centro Linguistico di Ateneo e, grazie ad un protocollo d’intesa siglato da Università di Bologna, ACLI e ASP Città di Bologna, possono partecipare a tirocini extracurricolari realizzati nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”.

I primi due tirocini - della durata di 6 mesi per 30 ore settimanali sono già stati attivati e si svolgono presso il Servizio buiatria e piccoli ruminanti del Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Alma Mater. Si tratta di attività di apprendistato pensate per far acquisire i principi di igiene e gestione della mungitura, dello stoccaggio del latte e della biosicurezza negli allevamenti, consentendo di sviluppare competenze utili a un successivo inserimento nel mondo del lavoro.

Dopo la partenza dei primi tirocini, dal novembre 2016 è aperta ad Ozzano la Fattoria didattica e solidale per i richiedenti asilo. Il progetto è nato da una articolata collaborazione fra il Circolo Acli Vet for Africa, le Acli di Bologna, l’Asp Città di Bologna, il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Alma MAter, Oficina I.S. e i comuni di Bologna (con l’Istituzione per l’inclusione sociale “Don Paolo Serra Zanetti”) e di Ozzano nell’Emilia. L’esperienza si è rivelata molto positiva e ha confermato la volontà di proseguire la formazione dei tirocinanti in fattoria, approfondendo i temi legati all’allevamento, mungitura e trasformazione del latte. L’idea è allargare questo positivo percorso di inserimento socio-lavorativo avviando un meccanismo a staffetta in grado di accogliere altri giovani richiedenti protezione internazionale che, a loro volta, potranno essere affiancati dai colleghi più esperti.

Grazie all’impegno, in diversa misura, dei soggetti partner, il percorso formativo continuerà fino a quando il progetto non diventerà autosostenibile: obiettivo principale del piano imprenditoriale alla base della Fattoria.  L’avvio di questa esperienza, inoltre, ha permesso di sensibilizzare gli studenti del Campus di Veterinaria di Ozzano sui temi dell’immigrazione, dell’inclusione sociale e delle opportunità dello sviluppo di imprese solidali. Un elemento importante in vista della nascita di un polo didattico solidale per la formazione sul campo di studenti della Scuola di Agraria e Veterinaria in risposta alle esigenze del territorio. La Fattoria solidale, infatti, rende possibile, a persone in condizioni di svantaggio, a persone con disabilità, a persone anziane e alla comunità locale nell’insieme, una partecipazione attiva, ognuno secondo le sue capacità e le sue risorse.

Il progetto ha nella rete di partnership il suo punto di forza: ognuno dei protagonisti coinvolti ha creduto ed investito in modo differente nell’idea. L’auspicio ora è quello di poter esportare questo modello ad altre realtà, proponendolo come modello virtuoso di integrazione, ma anche di creazione di lavoro e di indotto per tutto il territorio.

Ad oggi sono 39 gli studenti richiedenti asilo che hanno potuto iscriversi a corsi di studio dell’Università di Bologna, sia in italiano che in inglese, e che stanno seguendo corsi di italiano presso il Centro Linguistico di Ateneo. Sono invece 2 i ragazzi che stanno seguendo tirocini professionalizzanti.